Ho perso il Natale

Onestamente non so proprio in che momento della mia vita il Natale è iniziato ad andarmi a noia. Penso proprio che sia stata una parabola discendente dall’adolescenza ad oggi.

La magnifica idea di festeggiare in questo modo: albero, luci, pubblicità, consumo, ancora consumo…è troppo.

Anche il momento amicizie non è mai stato il mio forte. Radunarsi a giocare a carte non ha destato mai in me troppo entusiasmo.

In realtà, a parte un pranzo in famiglia rimane ben poco. Qualche amico invisibile al lavoro ha pure dato il colpo di grazia. Il Natale è per me un’appuntamento dell’anno che vorrei fosse molto diverso. Molto. Vorrei davvero festeggiarlo e lo farò. A modo mio. Chissà.

Lo spirito del Natale dicono si riprende con i bimbi piccoli. Non mi sembra. Anzi, la sola idea mi fa vomitare ancora di più. Ok, ancoraancor troppo piccoli per capire, ci dicono. Più avanti capiranno. Ma cosa? Capiranno che ci stiamo raccontando una favola o che ci dobbiamo fare regali? Per la favola sarei anche d’accordo. Non siamo obbligati a raccontare né quella di Gesù bambino, né tantomeno quella inutile e rompipalle di Babbo Natale. Gliele racconteranno con approssimazione, ahimè, altri.

Noi potremmo raccontarne un’altra. Non sappiamo quale e nln sarà forse quest’anno. Ho sempre avuto una tenera connessione con il bosco ed il suo spirito. Qualsiasi bosco. Odio gli alberi di Natale destinati a morire a febbraio. Adoro i boschi, senza lucine. Imponenti, semplici. Gli alberi vanno rispettati (animali, umani, e tutti ok, ok), ma gli alberi di più. Ci dovrebbero essere più alberi nelle nostre vite.

Quindi come la mettiamo con i regali? Quindii regali te li porta lo spirito del bosco? Scrivi la letterina agli uccellini? La leggono gli scoiattoli? Gli alberi vengono come nel signore degli anelli?  No. I regali li fanno, mamma, papà, i nonni, gli zii, gli amici. Lo spirito del bosco dovrebbe venire a ricordarci quanto fragili siamo e quanto forti possiamo essere soli, ma anche quanto importanti sono gli alberi intorno a noi.

Lo spirito del bosco dovrebbe venire a ricordarci che nessun albero da solo è un bosco, ma è parte del bosco. Ognuno penserà a crescere solo e forte e aiuterà come può il bosco a crescere.

Gli alberi non hanno gambe. Gli esseri umani sì, sono boschi in movimento.

Che i regali me li porti un tipo dalla lapponia mi sembra una cosa antica nell’epoca in cui Amazon Prime ha rotto ogni regola e etica.

Mi sembra anche più ridicolo continuare a seguire tradizioni religiose solo nelle apparenze, nei riti privi di senso. Sarebbe anche bello ma lasciatemi dire che sembra Natale tutto l’anno: lucine, promozioni e pubblicità.

Nonostante tutto salvo e salverò sempre “The Christmas Carol”, trovo questa storia perfetta e poetica. Senza troppi artilugi, senza troppa religione. Umana e a misura d’uomo.

(Quest’ anno bisogna anche cambiare gender nelle favole, propongo un Aunt Scroogie, un piccolo fiammiferaio, la lupa e le tre maialine…)

Anche Nightmare before Christmas non è male. Il Grinch è top!

Anyway sarei più felice se per molti mesi l’anno non fossi disturbato dalle continue false promozioni, dalle luci e lucine, cartelloni e gesti di generosità verso i consumatori. Vorrei semplicemente essere lasciato in pace. Vivere in un luogo privo di rumore mediatico. Semplicemente relegare la comunicazione commerciale in uno sportello di questo mondo ad uso consumo e volontà.

Più storie sane. Più libri. Più teatro. Più film. Più tempo per studiare… studiare divertendoci. Creare, più tempo per creare, per dare spazio alla fantasia, senza concorsi, senza primi premi galattici, tre medaglie e via. Più occasioni per sbagliare e più occasioni per sentirci dire che “non è grave”. Il Natale dovrebbe celebrare gli sbagli, i tentativi falliti di successo.  Celebrare le cadute. A rimetterci in piedi. Le tenebre e la luce dentro di noi è pure questo. Un albero cerca sempre la luce.

Forse ci riusciremo. Forse tutto sarà attraverso i telefoni, croce e delizia e forse sarano le uniche luci ad accendersi.  A scapito dei nostri cervelli sempre più spenti.

Chissà se ci sarà prima o poi un app che accenderà e spegnerà il cervello al posto nostro? Magari gratis o a tariffa flat.

Buon Natale