Nel mare c’è un sacco di plastica.
Parecchia. No, ma dico, mica è un racconto di Gianni Rodari? Non sai chi è Gianni Rodari? È il padre dei racconti fai da te. Insomma quello che ha un metodo ikea sulle storie, lui ti da i pezzi tu ci fai un tavolo. Ma ricorda: per fareun tavolo ci vuole un fiore…per fare tutto ci vuole un fiore.
Insomma il mare è pieno di plastica, una volta si diceva che il mare era pieno di pesci. Ora i pesci muoiono a causa della plastica e tu te ne stai bello bello a pensare che non è un problema tanto a te il pesce non piace, il sushi men che meno e che al mare meglio almeno non ti danno fastidio.
Ma cosa succede a sto mondo qua?
Ma davvero non siamo più capaci di dire stop alla plastica? Plastica per tutto. E poi la buttiamo. E finisce in mare. I pesci la mangiano. Noi ci mangiamo i pesci di plastica. Diventiamo di plastica.
Diventiamo di plastica vuol dire inanimati. Senza pensieri nostri. Senza cervello. Senza cuore.
Come bottiglie di plastica. Vuoti. Usa e getta.
Scrivo questo perché sto preparando un progetto di storie, anzi una storia per bambini, proprio ambientata nel mare. Nella storia non c’è la plastica ma una balena. Nel racconto la balena è molto figa e simpatica.
Nella vita reale le balene muoiono a causa della plastica e questa cosa non può andare avanti. Di questo passo finiremo per raccontare storie di animali estinti.
Se anche l’essere umano non si sarà estinto a breve racconterò di questa balena, di questo progetto. Del mare e delle bottiglie di plastica.